PIÙ MULTITASKING O PIÙ FRAMMENTATI: COME CI CAMBIA IL WEB?” Terza edizione.
23 settembre e il 24 settembre 2011.
SSF Rebaudengo. Sede decentrata della Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università Pontificia Salesiana. Aula Magna. SSF Rebaudengo, Piazza Conti Rebaudengo, 22 –Torino.
Con il Patrocinio dell'Associazione Dschola dell'Associazione Egò e del Centro di Documentazione Steadycam.
Presenti agli stand informativi alcuni degli enti che collaborano con SSF nell'organizzazione di master e corsi: Artpai, Assea, Fondazione Ultramundum, Aemetra, Associazioni ANGSA Piemonte, Gruppo Asperger e FANTASIA e PeaceWaves.
Presenti gli stand delle Case Editrici: Elledici e Edi-Ermes. Libreria Legolibri.
Durante le due giornate sarà disponibile il personale agli stand per chiedere informazione sulla proposta formativa per 2011-2012. L'evento sarà anche l'occasione per conoscere la SSF e richiedere informazioni sui corsi in prossima attivazione. INGRESSO GRATUITO.
DESTINATARI
Docenti di ogni ordine e grado, formatori, psicologi, studenti universitari, e a tutti gli interessati. Studenti delle classi 4° e 5° delle scuole secondarie di II grado.
Gratuito per gli studenti delle classi 4 e 5 delle scuole secondarie di II grado e per i docenti accompagnatori.
OBIETTIVI
Realizzare un’opportunità di riflessione e confronto su un tema che sta cambiando i modi di vivere di tutti, in particolare dei giovani, analizzandone specificamente le implicazioni psicologiche ed
educative.
Ed in particolare:
• rendere consapevoli delle trasformazioni che l’utilizzo delle nuove tecnologie porta a livello cognitivo e relazionale;
• sollecitare un confronto sull'Educazione alla partecipazione ai tempi di internet, a partire dalle ultime ricerche in questo ambito;
• promuovere nuovi saperi e nuove didattiche.
AMBITO DI INTERVENTO
Il Progetto, in questa terza edizione, vuole affrontare la tematica di come le nuove tecnologie possono influenzare la nostra mente e pertanto le nostre modalità d’apprendimento. Quali sono effettivamente gli effetti collaterali e positivi della rivoluzione tecnologica?
Tale questione è rilevante soprattutto per i cosiddetti nativi digitali, i ragazzi delle nuove generazioni, forniti di attitudini alle attività multitasking.
Sono sempre loro che ci possono aiutare a capire quale impatto le tecnologie hanno sul nostro comportamento e sul nostro modo di pensare.
La "mente" del nativo digitale è infatti costantemente studiata da neuroscienziati, sociologi, massmediologi ed esperti vari. Nei dipartimenti universitari, nei laboratori, sui giornali il comportamento degli adolescenti viene osservato, analizzato, sezionato. Come comunicano i nativi digitali? Come imparano, come organizzano il loro sapere? Capirli significa prevedere come si trasformerà la nostra società. Ecco perché negli ultimi due anni articoli scientifici, indagini statistiche e fotografie qualitative hanno generato una moltitudine di libri, saggi e pubblicazioni con tesi spesso estreme e contrastanti tra loro. In Italia infatti è recentemente uscito il libro: “Internet ci rende stupidi?” di Nicholas Carr. La tesi di Carr è che, attraverso un uso così pervasivo della tecnologia, i nativi digitali perdono capacità di concentrazione, non sono più in grado di seguire l’analisi logica del pensiero e dell’azione, inseguono il virtuale a scapito del reale.
Studiare i nuovi scenari psicologici e psicosociali che derivano dalle nuove tecnologie digitali, per approfondire la natura di questi cambiamenti in atto e delineare i possibili scenari futuri relativi all’impatto di tali mutamenti sulla mente individuale e collettiva diventa quindi imprescindibile.