venerdì 13 maggio 2016, ore 14.00 - 18.00 “La mediazione oggi e le sue prospettive per il futuro. Mediatori civili e commerciali, mediatori famigliari, mediatori penali, mediatori interculturali ed altri professionisti della gestione dei conflitti si confrontano".

Un evento organizzato in collaborazione con ARBIMEDIA - Organismo di mediazione civili ed ente formatore.

Benvenuto e saluti del prof. Alessio Rocchi, Direttore generale di IUSTO.

Introduce il seminario il dott. Mario Lalicata, Presidente Arbimedia adr, organismo di mediazione ed ente di formazione.

Tavola rotonda aperta, i relatori che intervengono:

  • La mediazione e la negoziazione paritetica di consumo (prof. Oreste Calliano, docente di Diritto comparato del consumo, Università di Torino)
  • Quali prospettive  per l’obbligatorietà della mediazione in campo civile e commerciale?  (avv. Ermenegildo Mario Appiano)
  • Le relazioni tra processo civile e mediazione, alla luce della recente giurisprudenza (prof. avv. Eugenio Dalmotto, docente di procedura civile, Università di Torino)
  • La partecipazione degli enti pubblici alla mediazione civile e commerciale  (avv. Luca Cattalano)
  • Il rapporto tra avvocato e mediatore famigliare nel contesto della “pratica collaborativa”  (avv. Daniela Stalla)
  • Il punto sui percorsi di giustizia riparativa presso il Tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta (dott.ssa Elisa Lupano, ASAI, dott.ss Anna Chiarle, Vigili Urbani Torino, Nucleo di prossimità)
  • La mediazione nei reati commessi da maggiorenni (avv. Gianluca Orlando e  Dott.ssa Elisa Azzarone, capo-area Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Torino ed Asti)
  • Quali risorse offre alla nostra società il mediatore interculturale (Blenti Sheaj, Presidente dell'Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali)
  • Il punto di vista del magistrato che ha maturato esperienza sia in campo penale che in campo civile (dott.ssa Roberta Collidà, magistrato presso il Tribunale di Torino).
  • La gestione di una comunicazione difficile (dott. Giuseppe A. Campra, Presidente Università della Terza Età e psicologo e psicoterapeuta)

Si invitano i professionisti  che rientrano in una della categoria a cui è rivolto l'incontro ad intervenire direttamente. E' necessario presentare una relazione scritta a  [email protected] entro il 25 aprile.  Gli organizzatori si riservano di valutare la pertinenza delle relazioni proposte rispetto al tema dell’incontro.  In base al contenuto delle relazioni ricevute, esse potranno eventualmente essere raggruppate in sotto-gruppi tematici. Durata intervento: 10 minuti. Con il consenso dei relatori, i loro elaborati potrebbero poi essere pubblicati on line.

Partecipazione gratuita previa conferma partecipazione on line obbligatoria. Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

CONFERMA LA PARTECIPAZIONE ON LINE

Aula don Bosco - Piazza Conti di Rebaudengo 22. Torino.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino, ai fini della formazione professionale continua, riconosce 2 crediti formativi.

L'Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino ai fini della formazione professionale continua, riconosce 1 credito formativo all'ora. 


Trascorsi ormai due anni dalla riforma delle norme sulla mediazione in materia civile e commerciale, conseguente all’intervento della Corte Costituzionale, il meccanismo della mediazione sembra iniziare ad entrare a regime, perlomeno in alcuni settori del contenzioso, superando le dure ostilità iniziali. Anche la giurisprudenza sta mostrando un certo interesse verso tale strumento, aumentando i casi di mediazione demandata ed applicando con un certo rigore le norme in materia di condizione di procedibilità, legate al preventivo incontro informativo con un mediatore.

Anche nel settore dei conflitti famigliari sta aumentando la ricerca di soluzioni consensuali, quando possibili, come dimostra l’approccio della “pratica collaborativa” sviluppato da vari professionisti del settore, che spinge avvocati e mediatori a lavorare con un’ottica comune.

In campo penale, la reale tutela delle vittime di reato implica di consentire loro – quando fattibile e se esse lo desiderano – un confronto con l’autore del crimine, agevolato dai mediatori penali, in modo da favorire una vera catarsi. Altrimenti la vittima assiste impotente ad un gioco processuale tra accusa e difesa, ove il “pentimento” del reo assume semplicemente la funzione di assicurare a quest’ultimo una decisione meno gravosa ed ove la sentenza finale, anche se corretta sul piano giuridico, alimenta nella vittima quanto meno la disillusione ed il distacco verso le istituzioni e l’ordinamento statale.

La sempre maggior presenza in Europa di migranti e rifugiati provenienti da altri continenti pone inevitabilmente a stretto contatto uomini con culture diverse, rendendo indispensabile – onde evitare il peggio – il dialogo e la reciproca comprensione, che la mediazione interculturale è chiamata a promuovere. Non si tratta più di aiutare solo lo straniero a confrontarsi con la burocrazia, i servizi sociali e le norme penali dei paesi ospitanti, ma gli uomini a comprendersi e riconoscersi reciprocamente. Nel contempo, l’intreccio di relazioni umane e la globalizzazione degli affari offrono nuove opportunità di applicare la mediazione interculturale ai conflitti famigliari e commerciali.

L’incontro rappresenta infine l’occasione per cercare di fare il punto su come si sta sviluppando la professionalità dei mediatori nei vari settori e le modalità organizzative di prestazione del loro servizio, tenuto conto dell’eterogeneità delle norme di riferimento. Possono essere coinvolte anche altre figure professionali in tale attività e con quali compiti?

Per ulteriori informazioni contattare il coordinatore dell'evento: [email protected]

 

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